Manlio Zambonini è il nuovo direttore sportivo dell’Ecodem Alpo Basket neopromosso in A1: arriva dal Basket 2000 San Giorgio Mantova dove è stato per 10 anni direttore e diesse della società virgiliana che ha portato dalla Promozione alla serie A2. Sin dall’inizio della sua esperienza mantovana, Zambonini aveva stretto un rapporto di collaborazione con l’Alpo Basket, un gemellaggio che è andato avanti diversi anni, coinvolgendo soprattutto il settore giovanile: «Era da un po’ che doveva concludersi questo matrimonio – ha affermato il nuovo diesse biancoblu – Sono lusingato che Renzo Soave abbia pensato a me: ci conosciamo da tanti anni e ho preso al volo questa opportunità. I cicli finiscono e quello tra me e San Giorgio è terminato, tanto che sono uscito dalla società alla fine della stagione, ai primi di maggio».

Hai assunto il ruolo di direttore sportivo: di cosa di occuperai? «Dei rapporti tra società, squadra e staff tecnico, delle pubbliche relazioni, degli sponsors. Per quanto riguarda il mercato, opereremo insieme, Nicola Soave ed io, oltre al presidente, ovviamente: io curerò la parte operativa ed economica, Nicola la parte tecnica».

Avete già un’idea di come costruirete la squadra per la A1? «Vorremmo confermare le ragazze che hanno conseguito la promozione: abbiamo fatto loro le nostre proposte e siamo in attesa di una loro risposta. Nel contempo ci stiamo guardando intorno per rinforzare la squadra: abbiamo ottimi contatti con alcune giocatrici, altre straniere che presto annunceremo. Le squadre che vincono i playoff purtroppo sono un po’ svantaggiate perché, terminando più tardi la stagione, sono in ritardo rispetto alle altre che si sono già mosse, però per fortuna Nicola e Paolo conoscono il mercato e non si faranno trovare impreparati».

Come ti immagini la prima stagione in A1 di una squadra veronese? «La affrontiamo con grande entusiasmo, come è normale che sia: sarà un’esperienza nuova per tutti, il passaggio dalla A2 alla A1 è enorme, molto più grande di quello dalla B alla A2. C’è da lavorare tanto, ma qui ho trovato una squadra, intesa come persone che operano nell’Alpo Basket, molto competente e preparata, pertanto i presupposti sono sicuramente buoni per iniziare questa avventura».

Il problema dell’impianto di gioco? «Non vorremmo allontanarci tanto da casa: già questa settimana abbiamo in programma alcuni appuntamenti per capire dove potremo giocare e allenarci, naturalmente. Per la A1 serve un palazzetto da 750 posti a sedere, siamo fiduciosi di risolvere il problema a breve, anche perché all’atto dell’iscrizione al campionato è necessario indicare l’impianto di gioco nel quale giocheremo».